Un anno fa moriva un idealista di internet, le cui opere conobbi grazie a un acquisto compulsivo.
John Perry Barlow è conosciuto da molti come uno degli autori dei testi delle canzoni dei Grateful Dead. Oltre che per la sua attività in campo musicale, Barlow è noto per il suo attivismo legato a internet.
È stato infatti un difensore delle libertà digitali, nonché cofondatore ed ex vicepresidente della Electronic Frontier Foundation (EFF), l’organizzazione non profit che da quasi trent’anni difende le libertà civili nel mondo digitale, la privacy degli utenti, la libera espressione e l’innovazione. La sua Dichiarazione di indipendenza del Cyberspazio è uno struggente manifesto dell’idealismo che ha contraddistinto questo pioniere di internet:
Governi del mondo industrializzato, altezzosi giganti di carne e acciaio, io vengo dal Cyberspazio, nuova casa della Mente. A nome del futuro, vi chiedo di lasciarci in pace. Non siete i benvenuti tra noi.
Lungi da me soffermarmi su questioni al di là della mia portata, m’interessa invece dare qualche dettaglio sul percorso completamente casuale che mi ha portato a conoscere gli scritti di Barlow e in particolare il suo elenco di 25 punti da seguire per comportarsi come adulti, di cui ha parlato anche Paolo Attivissimo nel suo blog.
La storia inizia con una vacanza a Madrid, per trascorrervi l’ultimo dell’anno del 1999. Passeggiando per la città vidi un negozio VIPS, una catena che mi piaceva molto. VIPS introdusse in Spagna, nella prima metà degli anni ottanta, un concetto di business nuovo per il paese, un ibrido fra ristorante e libreria. La formula garantì al marchio un certo successo, almeno fino al 2009, quando la crisi economica mondiale obbligò VIPS a riformulare completamente l’attività, chiudendo centinaia di negozi. Oggi lo si vede ancora, ma è un mero franchising di ristoranti in stile pseudoamericano. Nel 1999 tutto questo era di là da venire e a me piaceva entrare nel loro punto vendita barcellonese, in Rambla Catalunya, perché ci trovavo spesso libri in inglese, remainder e offerte varie.
Quando vidi il negozio a Madrid, mi ci fiondai. Lo sguardo mi cadde su una rivista di grande formato, intitolata «EL PASEANTE» (il passante, il camminatore), venduta a prezzo ridotto, poiché vecchia di un anno. Fui colpito dalla copertina sia per l’illustrazione cyberpunk, sia per il sottotitolo: «La revolución digital y sus dilemas» (La rivoluzione digitale e i suoi dilemmi). Alla rivista era allegato il libro Velocidad de Escape: la cibercultura en el final del siglo, traduzione spagnola di Escape Velocity: Cyberculture at the End of the Century del noto critico culturale americano Mark Dery, specializzato in nuovi media e firma di Wired, The Atlantic e tante altre testate.
Fra i vari articoli stimolanti ce n’era appunto uno di John Perry Barlow, intitolato «Vender vino sin botellas: la economía de la mente en la red global» (Vendere vino senza bottiglie: l’economia della mente nella rete globale). L’articolo, del 1994, fu pionieristico nella sua critica alla proprietà intellettuale nell’epoca dei bit ed è considerato oggi un riferimento imprescindibile per tutti coloro i quali vogliono capire perché i vecchi modelli del diritto d’autore sono inadatti al nuovo panorama culturale e quindi impraticabili. Chi sa l’inglese lo può leggere sul sito della EFF con il titolo Selling Wine Without Bottles: The Economy of Mind on the Global Net, mentre in spagnolo è disponibile qui. Purtroppo non sono stato capace di reperirlo in italiano.
Da allora lessi sempre con attenzione gli scritti di Barlow, finché, l’anno scorso, alla sua scomparsa, m’imbattei anche nel celebre elenco di 25 consigli da seguire per comportarsi come una persona adulta, scritto da Barlow nel 1977 in occasione del suo trentesimo compleanno, e diffuso fra i suoi amici come omaggio via email. L’elenco in inglese è questo:
Ed ecco la mia libera traduzione in italiano: