Due note sulla mia partecipazione al progetto TED Translators.
Qualche giorno fa stavo riordinando alcuni articoli del blog della mia società di traduzioni e mi sono imbattuto in un paio di articoli vecchi ormai di dieci anni: «Anch'io sono traduttore TED» e «5 motivi per diventare traduttori TED».
Quest’ultimo spiega le ragioni per cui a un traduttore freelance potrebbe convenire partecipare a un progetto di traduzione volontaria come quello di TED.
TED.com, il cui motto è «Ideas worth spreading» (idee che vale la pena di diffondere), è un sito imperdibile che raccoglie le registrazioni video di migliaia di conferenze su moltissimi argomenti diversi tenute da alcune delle menti più interessanti del pianeta, ciascuna non più lunga di una ventina di minuti.
L’articolo non era più coerente con i contenuti del blog aziendale, per cui ho deciso di trasferirlo in una sede più consona: uno degli altri siti che gestisco, DiventareTraduttori.com, una community aperta a tutti i traduttori in cerca di risposte ai dubbi più comuni dell'attività e del settore. Chi volesse leggere l’articolo, lo trova come risposta alla domanda «Vale la pena di diventare traduttori TED?».
Per quanto riguarda invece il primo, non era altro che l’elenco dei talk da me tradotti (1 solo) o corretti (6), che è disponibile nella pagina del mio profilo TED, ancora attivo, per quanto da allora non vi abbia più collaborato.